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Sanzione BCE per il non rispetto dei requisiti relativi alla identificazione dei rischi climatici

27/11/2025 15:38

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Sanzione BCE per il non rispetto dei requisiti relativi alla identificazione dei rischi climatici

Il 10 novembre 2025, la BCE ha sanzionato l’istituto spagnolo Abanca per il mancato rispetto dei requisiti relativi alla corretta identificazione dei

Il 10 novembre 2025, la BCE ha sanzionato l’istituto spagnolo Abanca per il mancato rispetto dei requisiti relativi alla corretta identificazione dei rischi climatici. Pur trattandosi di una multa di importo contenuto, il provvedimento assume particolare rilievo poiché rappresenta la prima sanzione comminata per questo tipo di violazione, a tre anni dall’intensificazione della vigilanza climatica da parte dell’Autorità.

La BCE ha avviato la propria attività di supervisione in materia nel 2020 con la pubblicazione della Guida sui rischi climatici e ambientali, che definiva le aspettative di vigilanza in tema di gestione prudente e comunicazione trasparente dei rischi ambientali. Negli anni successivi, tali aspettative si sono progressivamente trasformate in obblighi giuridici vincolanti. Nel 2022, a seguito dello stress test climatico, la BCE ha rilevato un’elevata esposizione del settore bancario verso attività ad alta intensità emissiva, inviando alle banche con carenze specifiche lettere contenenti roadmap e scadenze per il pieno adeguamento. In caso di mancato rispetto delle deadline, l’Autorità prevede l’applicazione di penalità periodiche a carattere coercitivo.

Abanca è incorsa in una di queste misure per non aver ottemperato a un requisito imposto nel dicembre 2023, che le imponeva di effettuare una valutazione di materialità dei rischi climatici e ambientali a cui era potenzialmente esposta. Secondo la BCE, l’istituto non ha adempiuto all’obbligo per 65 giorni nel 2024. 

La sanzione, pari a 187.650 euro, è stata determinata considerando la gravità della violazione, la durata dell’inadempimento e il volume d’affari giornaliero della banca. L’istituto potrà ora decidere se accettare la sanzione e adeguarsi o se impugnare il provvedimento dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

La BCE ha inoltre ricordato che, nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni dalle banche europee nella gestione dei rischi ambientali, permangono margini di miglioramento, in particolare per garantire pratiche omogenee e solide su tutte le esposizioni, categorie di rischio e aree geografiche.

Commentando la decisione, Frank Elderson, membro del Comitato esecutivo e vicepresidente del Consiglio di vigilanza della BCE, ha dichiarato al quotidiano Expansión che il provvedimento «si inserisce in un percorso più ampio volto a garantire che le banche soggette alla nostra supervisione gestiscano adeguatamente i rischi climatici e ambientali attraverso un processo incrementale. Siamo lieti di constatare che la maggior parte degli istituti ha compiuto progressi significativi, segno che la nostra azione di vigilanza sta funzionando».

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